Didatticae

La tombola Infernale racconta un viaggio didattico intrapreso da un gruppo di 15 studenti e studentesse di diverse scuole di Napoli, accompagnati dalle docenti dell’ associazione “Matematici per la città”, nell’ambito del progetto nazionale Bella Presenza. Una rivisitazione in chiave dantesca della tradizionale tombola napoletana che è stata giocata in diverse scuole di Napoli, Firenze e Torino, coinvolgendo numerosi gruppi di studenti.

I 90 numeri della tombola sono stati associati, attraverso l’aritmetica modulare a 90 personaggi o luoghi dell’Inferno, rappresentati graficamente dagli studenti a partire dalle descrizioni del Sommo Poeta e sono state create 9 serie complete di cartelle, una per ogni girone infernale. Nel gioco della tombola Infernale si intrecciano saperi e contesti.

“Noi abbiamo provato a mettere insieme cose che non teniamo normalmente insieme: la matematica con l’inferno di Dante attraverso un progetto artistico. Un viaggio che ci ha portato alla scoperta di alcuni concetti matematici, e anche all’esplorazione di luoghi. Abbiamo iniziato il 21 dicembre 2020 in pieno lockdown. Questo progetto nasce da un’idea della rete della Bella Presenza, di recuperare dei legami, per provare a rispondere alle difficoltà che ognuno di noi ha vissuto. Il percorso ha visto ragazzi di scuole diverse attraversare luoghi diversi della nostra città. Siamo partiti dal cortile di una scuola che era chiusa perché eravamo in lockdown ma che, aderendo all’aula dei legami di Bella Presenza e in tutta sicurezza, ha dato il via libera per l’uso degli spazi all’aperto. Poi siamo stati all’Officina Gomitoli, e in tanti altri luoghi. In ogni posto abbiamo costruito un pezzo della tombola. Costruire una tombola significa avere delle cartelle con cui giocare e avere 90 numeri da distribuire all’interno delle cartelle. Abbiamo associato a ogni numero un personaggio dell’inferno dantesco o perché Dante lo incontra o perché viene nominato. Ma questa associazione numeri-personaggi non è stata fatta a caso, ma usando la matematica modulare. Abbiamo giocato con il legno, realizzando il contenitore dei numeri – il panariello – nella forma in cui Dante descrive l’inferno. All’interno del panariello sono contenuti anche bussolotti speciali che hanno da una parte il profilo di Dante e dall’altro lato il p greco. Abbiamo fatto un tour dei tre territori per presentare il gioco anche con i ragazzi toscani e piemontesi. Abbiamo aggiunto anche un’altra regola: non basta avere due numeri nella cartella per fare l’ambo. Per aggiudicarsi il premio dell’ambo bisogna rispondere a delle domande. Si estrae una scheda e si legge: un lato ha le caratteristiche del personaggio e l’altro che riguarda le proprietà matematiche del numero legato al personaggio”.

Nunzia Di Maria, Matematici per la città

A disposizione dei ragazzi e delle ragazze della redazione tre schede di tre personaggi della tombola infernale, una per ogni gruppo territoriale. I ragazzi e le ragazze hanno formulato delle domande che verranno inserite nel sito della tombola. Le domande sono state elaborate a partire dalle informazioni contenute nella scheda e devono prevedere una risposta contenuta nella scheda stessa.

Santa Lucia (Firenze)

Conte Ugolino (Napoli)

Farinata degli Uberti (Torino)

Vi stimola questo tipo di percorso?

“Questo tipo di attività stimola il ragionamento complesso e il cervello è più attento a più cose. E’ utile e stimolante”.

Matilde

“Magari ci sono materie che mi annoiano – nel mio caso la matematica – e in questo modo invece può diventare più interessante”.

Irene

Cosa fa diventare interessante una materia?

Quello che rende più interessante una materia è la relazione che si viene a instaurare tra insegnanti e alunni, e se la materia viene insegnata lasciando libertà di espressione.

“Molti miei compagni hanno una visione settoriale della scuola. Ogni materia divisa dalle altre. Un pensiero affascinante che si può fare è vedere la complessità. E’ sempre interessante collegare, perché capisci di avere a che fare con un tutto. Non sempre è possibile ma il rischio è cadere nella nozionistica trasformando la scuola in un mondo lavorativo

Daniele

“Il progetto della tombola infernale è ambizioso ed è interessante capire i collegamenti tra la matematica che la scienza esatta e la letteratura che invece è molto interpretabile. Potrebbe aiutare molte persone che amano solo una materia a scoprire l’altra e al tempo stesso ad approfondire quella preferita, sotto la chiave del divertimento che è sempre una cosa importante come la scuola dovrebbe insegnarci”.

Aaron

“L’educazione civica è una materia che non ha mai smesso di essere insegnata nelle scuole italiane. Dal 2019 da disciplina è diventata un insegnamento trasversale. Tuti gli insegnanti sono tenuti a introdurre degli elementi di educazione civica e tutti concorrono al voto. I tre assi individuati sono: la conoscenza della costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale. Come FONDACA l’abbiamo intrepretata come educazione alla cittadinanza: non qualcosa che viene calata dall’alto e che non è tangibile ma qualcosa che può essere usufruita da ciascuno di noi. Cittadinanza come device, come meccanismo individuando: appartenenza, diritti e doveri, partecipazione. Nell’ambito dei nostri laboratori abbiamo indagato queste componenti. L’appartenenza significa essere italiani, ma anche di sentirsi parte della comunità, anche scolastica. La seconda componente è quella dei diritti, uguali per tutti e protetti dalla legge e tutto ciò che ha a che fare con i diritti umani, inalienabili a prescindere dalla cittadinanza, e dall’altra parte i doveri, standard di comportamento per la comunità, come il dovere di andare a scuola, pagare le tasse, pagare il biglietto, ecc.. L’ultima componente è quella della partecipazione, quello che i cittadini svolgono per l’interesse generale, includendo anche il manifestare. Questi concetti sono stati tradotti in moduli tematici che hanno animato i laboratori e i giochi anche pratici che abbiamo fatto con tanti ragazzi e ragazze nei tre territori, con l’obiettivo di scoprire quanto la cittadinanza faccia parte della vita quotidiana di tutti e tutte noi, studiando quindi l’educazione civica a partire dalla nostra vita quotidiana”.

Roberta Salzano, Fondaca

Il concetto di base è che ogni giorno (spesso senza averne consapevolezza) agiamo da cittadin*. Roberta ha suggerito alle ragazze e ragazzi che seguiranno l’incontro di riflettere sulle azioni che quotidianamente si compiono in quest’ottica. I ragazzi sono stati stimolati dall’immaginare una settimana tipo ed elencare le azioni che, in maniera cronologica, compiono in quanto cittadin*.

Ciascun gruppo ha costruito una pianificazione settimanale relativamente a ciascuna componente della cittadinanza (Torino su partecipazione – Firenze su diritti e doveri, Napoli su appartenenza) con le varie attività/azioni che si incrociano e si susseguono.

Appartenenza
Diritti e doveri
Partecipazione

Mi piace l’educazione civica? Secondo me è utile?

“E’ utile perché ti rende consapevole di quello che succede”.

Nicole

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