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I laboratori di A Voce Alta per l’IC Bonghi di Napoli

A Voce Alta ha attivato presso l’Istituto Comprensivo Bonghi di Napoli tre differenti laboratori di Educazione alla lettura.

Il primo si è posto l’obiettivo, a partire dai libri e dalle storie in essi contenute, di conoscere e indagare la realtà, andando “oltre i confini” del libro, in ogni direzione possibile. Attraverso la lettura si impara non solo a conoscere e ad aver cura della propria lingua (ampliamento del lessico, comprensione del testo, abitudine all’ascolto), ma si esplora e si alimenta l’immaginario, si impegna la sensorialità.

L’attività ha preso le mosse da un libro dello scrittore francese Erik Orsenna, “La grammatica è una canzone dolce”. La storia racconta di due giovani protagonisti, vittime, purtroppo, di un naufragio causato da una violenta tempesta, che si ritrovano su una bellissima spiaggia, privati della capacità di parlare.

Scoprono presto, però, che la misteriosa e magica isola dove sono capitati è abitata da parole vive, che si possono comprare al mercato, che hanno una piccola città tutta per loro, che si sposano in municipio e che muoiono, quando smettono di essere usate.

A partire da questa storia, i ragazzi e le ragazze hanno riflettuto insieme sulle parole da salvare e le parole che, invece, avrebbero dato in pasto alle onde.

Parole da salvare:

Davide ID: GENEROSITÀ. Credo che questa parola sia molto importante perché chiunque è generoso non si ritroverà mai solo e vivrà per sempre felice e contento.

Mariarosaria, IB: PERCHE’. Questa parola la salverei perché mi aiuta a capire le cause delle azioni e mi aiuta a fare domande.

Luigi ID: LIBERTÀ. La libertà è quella che purtroppo in questo momento non abbiamo, ma so che è una cosa stupenda.

Giada, ID: TI AMORO. È un termine che ha inventato mia mamma per papà, è un misto tra ti amo e ti adoro. Amoro è la mia parola preferita, quando sento questa parola il mio cuore impazzisce, non so per quale motivo però è così.

Alessandro, IB: AIUTARE. Aiutare è un verbo essenziale durante la vita di tutti i giorni. Non mi piace essere egoista, aiuto chi ne ha bisogno e se ne ho bisogno chiedo aiuto, perché confrontarsi con gli altri aiuta a crescere.

Parole da gettare:

Mariarosaria, IB: GIUDICARE.Questa parola non vorrei sentirla più perché mi fa sentire sbagliata, ed essendo che secondo me tutti dobbiamo sentirci liberi di essere come più ci piace, sarebbe stato tutto più bello senza l’esistenza di questa parola.

Elena, ID: NEMICO. Odio questa parola e non voglio più sentirla perché ci dovremmo volere tutti bene, aiutarci sempre in qualsiasi momento.

Chiara, IB: CORONAVIRUS. Spero che quest’incubo finisca il più presto possibile.

Luigi ID: RAZZISMO. Questa parola non ha un significato, dato che abbiamo tutti lo stesso cuore e lo stesso sangue. Possiamo avere un colore di pelle diverso o provenire da un Paese diverso, ma siamo tutti uguali e siamo tutti umani.

Patrizia, IB: TERMINE. Insomma, non ho voglia di parlarne.

Il secondo laboratorio ha riguardato la composizione di Haiku: componimenti così stringati, che ci costringono a riflettere sulle parole, per scegliere quelle adatte a raccontare – in poche righe, ma con enorme potenza evocativa – le nostre emozioni e le nostre sensazioni.

Il terzo laboratorio ha esplorato le possibilità della poesia collettiva, a partire dal libro “Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita” di Bernard Friot. La poesia invita a riflettere sulle proprie emozioni, scrivere insieme aiuta a confrontarsi.

La poesia è
Una luce che illumina una stanza
I Natali da piccolo io e miei cugini a casa di mio nonno
Il sabato pomeriggio all’ACR quando incontro i miei amici
Uno spazio tra emozione e magia
Un bacio dato a fior di labbra
Il laboratorio con la prof. Giulia
Quando segni al 90° e porti la tua squadra alla vittoria
Quando rivedi qualcuno che non vedi da mesi
La domenica quando vado a giocare a calcio
Le rondini, quando tornano
Quello che mi fa volare.

Citazione collettiva dei partecipanti

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